Il nettare degli dei

Soft Secrets
17 Apr 2017

Sin dall'alba dei tempi miele e cannabis, doni di madre natura, hanno ricoperto dei ruoli essenziali per la vita dell'uomo. La prima testimonianza sull'utilizzo del miele è di età mesolitica, infatti in una caverna nei pressi di Valencia, in Spagna, sono state scoperte delle pitture rupestri, raffiguranti un uomo intento a raccogliere del miele di api silvestri, risalenti all'anno 8000 a.C.


A partire dagli antichi egizi, che praticavano l'apicoltura e inserivano il miele come parte integrante nelle loro cerimonie religiose, alla medicina ayurvedica che considerava come dei rimedi efficaci differenti tipi di miele per differenti problemi, ai greci che attribuivano qualità divine, per finire agli antichi romani che erano grandi produttori di miele di rosmarino utilizzandolo per addolcire il vino.

IL MIELE

Il miele è un alimento sano e completo, ricco di vitamine e sali minerali e un basso indice glicemico, un perfetto sostituto dello zucchero raffinato, inoltre le sue proprietà antiinfiammatorie e antibiotiche lo rendono efficace per curare molti disturbi. Esistono vari tipi di miele, dai monofloreali che sono prodotti a partire da un fiore specifico a quelli multifloreali dove concorrono vari tipi di fiori, il cosiddetto millefiori. Ogni tipo di miele ha delle proprietà specifiche, ad esempio il miele di acacia ha una consistenza liquida, sapore delicato e proprietà purificatrici, mentre il miele di agrumi ha proprietà sedative, oppure quello di castagno dal sapore decisamente marcato e con effetto mucolitico.

LA CANNABIS

Da sempre, la cannabis ha fatto parte della vita quotidiana dell'uomo. Utilizzata come alimento, in particolare i semi hanno un valore nutrizionale imparagonabile a molte altre specie vegetali, la marijuana ricopriva un ruolo importante anche all'interno di riti religiosi appartenenti a credi differenti, era utilizzata come sostanza meditativa o in grado di connettere gli uomini con entità ancestrali.

Ma trovava largo utilizzo anche come farmaco già nell'antichità; l'imperatore Shen Nung, padre della medicina cinese, aveva inserito nella sua farmacopea datata 2700 a.C., la marijuana come antidolorifico e come possibile rimedio a disturbi del cavo orale. L'importanza medica della cannabis, soprattutto negli ultimi anni è venuta alla ribalta. I campi di applicazione della marijuana medica sono molteplici, come molteplici sono gli studi in corso sulla possibile efficacia di farmaci a base di cannabinoidi. Epilessia, asma, sclerosi multipla, glaucoma, nausea e anoressia, sono disturbi accertati da studi clinici che trovano nella marijuana un rimedio efficace.

UN APICOLTORE DI SUCCESSO

Cannabis e miele, insieme possono essere considerati elisir della vita. Un uomo ha tentato con successo fondere in un unico prodotto le due quintessenze. Il suo nome è Nicolas Trainerbees, un apicoltore francese che circa un'anno fa venne alla ribalta nel panorama cannabis e non solo, per essere riuscito ad addestrare le sue api a produrre il miele utilizzando piante di cannabis in piena fioritura.

Il risultato è stato un deliziosissimo quanto rivoluzionario miele contenente tutti i benefici che può apportare la marijuana. L'autore dell'articolo ha avuto la fortuna di assaggiare questo gustosissimo e prezioso miele di marijuana, lasciandogli un ricordo indelebile quanto saporito. A causa delle leggi vigenti, il famoso apicoltore non ha la possibilità di produrre il miele in quantità, superiori al suo fabbisogno, tali da poterlo commercializzare e metterlo a disposizione dell'intera comunità.

INTRODUZIONE ALL'ESPERIMENTO

In questo articolo viene descritto come realizzare in pochi semplici passaggi, del miele di cannabis in casa senza l'ausilio del lavoro straordinario svolto dalle api. La dimostrazione prevede un'infusione controllata di marijuana in miele.

ATTREZZATURA E MATERIALE

Per il corretto svolgimento del procedimento sono necessari i seguenti strumenti e materiali: • cuoci riso; • termometro laser; • bilancia di precisione; • 2 contenitori in vetro di circa 0,3 l; • 2 contenitori in vetro con chiusura ermetica di circa 0,15 l; • mestolo; • grinder; • garze sterili in compresse; • spago; • 500g Miele; • 20g Infiorescenze marijuana oppure 40g Trim marijuana;

L'IMPORTANZA DELLA DECARBOSSILAZIONE

In natura, i cannabinoidi presenti nella marijuana si manifestano sotto forma di acidi carbossilici, THC-A e CBD-A, una forma non attiva e quindi metabolizzabile solo in piccole percentuali da parte dell'organismo umano. Quando la marijuana viene fumata o vaporizzata, questo processo avviene durante la combustione.

La decarbossilazione può verificarsi anche in maniera naturale ma è un processo molto lento e poco efficace; nel caso i cannabinoidi sono consumati sotto forma di alimenti o bevande, per accelerare il passaggio del THC-A e CBD-A, presenti nella marijuana, rispettivamente in THC e CBD è necessario apportare calore. Attraverso il processo di decarbossilazione si rendono attivi i cannabinoidi, eliminando loro il gruppo carbossilico -COOH, che si distacca sotto forma di H2O e CO2.

METODI DI DECARBOSSILAZIONE

Esistono differenti metodi per decarbossilare la marijuana, eccone alcuni brevemente descritti : 1. riscaldare la marijuana, in forno a circa 120°C per 30 minuti, questo metodo molto semplice è sconsigliato perché poco controllabile con il rischio di tostare letteralmente la marijuana e conseguente perdita di molte delle sue proprietà; 2. riscaldare la miscela a base di marijuana a bagnomaria in olio a circa 120°C per 30 minuti, è il metodo più efficace, l'inconveniente però è che non tutti i liquidi possono sopportare questa temperatura; 3. riscaldare la miscela a base di marijuana a bagnomaria utilizzando un cuociriso, permette di mantenere costante la temperatura di 80°C, in questo caso, per via della temperatura inferiore a 100°C è necessario cuocere la marijuana per almeno 3 ore.

PROCEDIMENTO

Per rendere il miele ricco di cannabinoidi e saporito, sono stati impiegati 20 grammi di infiorescenze di marijuana su circa 500 grammi di miele. Nel caso si trattasse di trim saranno necessari almeno 40 grammi per la stessa quantità di miele. Il tipo di miele impiegato è di rosmarino, un miele pregiatissimo dal sapore delicato, perfetto per essere amalgamato con gli aromi sprigionati dalla cannabis.

Con il grinder la cannabis è stata sminuzzata in piccole parti e divisa in due lotti del peso di 10 grammi ciascuno; due compresse di garze sterili sono state aperte e distese per contenere la marijuana triturata. Dopo aver riposto il primo lotto di cannabis al centro della garza, facendo attenzione a non sporcarne l'intera superficie, i quattro angoli della garza sono stati piegati e uniti in un unico punto in modo tale da formare un sacchetto. Lo spago avvolto intorno al collo del sacchetto lo assicurava chiuso.

Dopo aver insacchettato anche il secondo lotto di marijuana, i sacchetti sono stati collocati all'interno dei contenitori di vetro, uno per ciascun contenitore. Sistemato un vasetto per volta sopra la bilancia e tarata quest'ultima, circa 250 grammi di miele sono stati versati con l'ausilio del mestolo in ciascun contenitore, ricoprendo interamente i sacchetti di marijuana all'interno. I due vasetti una volta pronti sono stati collocati nel pentolino del cuociriso. Per consentire la cottura a bagnomaria, il pentolino è stato riempito d'acqua fino a coprire solo per tre quarti i contenitori di vetro.

Chiuso il coperchio del cuociriso, è stato avviato in modalità cottura. Dopo circa 20 minuti l'acqua all'interno del pentolino bolliva e con il termometro laser è stata rilevata la temperatura del miele che risultava essere di 80°C. La cottura a bagnomaria in acqua non consente di raggiungere temperature molto superiori, perciò il cuociriso è stato impostato in modalità mantenimento calore. Questa funzione permette di decarbossilare la marijuana in maniera controllata.

A intervalli di 20 minuti, si controllava che il miele mantenesse la temperatura di circa 80°C. Per assicurarsi che il miele entrasse completamente in contatto con la marijuana contenuta nella garza, con il mestolo si provvedeva a mescolare l'infuso ad intervalli regolari. Dopo 1 h 30 min. dall'inizio della fase di cottura, il livello dell'acqua nel pentolino del bagnomaria era sceso a metà dell'altezza dei contenitori di vetro, perciò è stata aggiunta un poco d'acqua fino a raggiungere il livello precedente.

Per mantenere costante la temperatura del miele, il cuociriso è stato di nuovo messo in funzione cottura, dato che l'acqua aggiunta nel pentolino era fredda. Allo scoccare delle 2 ore, il miele cuoceva misto al sacchetto con 10 grammi di marijuana, alla temperatura costante di 80°C. Reimpostato in modalità mantenimento del calore, il cuociriso è stato lasciato in attività ancora per 1 ora. Terminate le 3 ore dall'inizio dalla sua messa in funzione, l'apparecchio è stato spento, lasciando raffreddare il miele, in attesa di un ulteriore passaggio. Dopo circa 30 minuti, il miele è caldo al punto da mantenere uno stato liquido, ma abbastanza freddo da poterlo maneggiare.

I sacchetti contenenti le infiorescenze di marijuana sminuzzata, sono stati tirati fuori dai contenitori e uno per volta sono stati strizzati tra il palmo della mano assicurandosi che il miele fuoriuscito attraverso la garza, finisse all'interno del vasetto contenente il resto del miele. Il miele ottenuto presentava delle impurità, perciò è stato ulteriormente filtrato; sull'apertura dei due contenitori di vetro più piccoli, quelli da 0,15 litri, è stata collocata una garza che fungeva da filtro, quindi il miele ancora contaminato è stato versato nei vasetti puliti attraverso la garza che tratteneva le impurità presenti.

CONSIGLI PER UNA OTTIMA CONSERVAZIONE

Per via delle proprietà igroscopiche del miele, cioè la capacità di assorbire l'acqua e gli odori presenti nell'atmosfera, i contenitori utilizzati per la sua conservazione erano dotati di chiusura ermetica; inoltre si è optato di riporli in un luogo fresco e privo di luce. La temperatura può influire sul sapore mentre la luce è un agente di degradazione del prezioso nettare. Ora il miele di marijuana era pronto per essere consumato.

MODALITÀ' DI ASSUNZIONE E DOSAGGIO

Il miele di marijuana può essere consumato come un semplice miele. Lo si può aggiungere alle bevande calde per addolcirne il sapore o più semplicemente consumarlo con piccole cucchiaiate. Il dosaggio dipende esclusivamente da quanto è potente il vostro miele e dall'effetto ricercato. A differenza della cannabis fumata, l'effetto del miele di marijuana si può manifestare anche dopo qualche ora, quindi è consigliato procedere inizialmente con piccole quantità per capirne gli effetti e successivamente stabilire il corretto dosaggio per l'effetto desiderato.

UN FATTO CURIOSO

Il miele è uno dei migliori conservanti naturali. La sua composizione satura di zuccheri, rende il miele un ambiente ostile per i batteri. Infatti, un archeologo statunitense, Theodore Monroe Davis, vissuto tra la seconda metà del XIX e l'inizio del XX secolo, scoprì all'interno di una tomba egizia un barattolo di miele, risalente a 3300 anni fa, ancora del tutto commestibile. di botanicaunderground@gmail.com

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