Potere terapeutico

Soft Secrets
15 Mar 2017

Negli scorsi mesi sempre più persone mi hanno scritto cercando informazioni sulla cannabis terapeutica, affascinati dal continuo dibattito sui media. Da un giorno all'altro quelle piantine dalle foglie a sette punte, fumate in spinelli da noi amanti di Bob Marley, son tornate in auge per il loro potenziale farmacologico. Ebbene si, basta ricordare il ruolo della canapa nelle farmacopee di tutto il mondo prima della War On Drugs per rendersi conto di quanto poco ludica e più terapeutica sia la nostra amata pianta. Fino a cento anni fa era di libera vendita nelle farmacie sotto forma di sciroppo alcoolico per curare asma, tosse ed infiammazioni alle vie aeree superiori. In alcuni paesi se ne preparavano unguenti e creme contro le infiammazioni muscolari e le artriti mentre quasi ovunque se ne mangiavano le sementi, dal forte potere nutrizionale (ricchi in proteine ed acidi grassi omega-3 ed omega-6) e vaso-protettivo.


Negli scorsi mesi sempre più persone mi hanno scritto cercando informazioni sulla cannabis terapeutica, affascinati dal continuo dibattito sui media. Da un giorno all'altro quelle piantine dalle foglie a sette punte, fumate in spinelli da noi amanti di Bob Marley, son tornate in auge per il loro potenziale farmacologico. Ebbene si, basta ricordare il ruolo della canapa nelle farmacopee di tutto il mondo prima della War On Drugs per rendersi conto di quanto poco ludica e più terapeutica sia la nostra amata pianta. Fino a cento anni fa era di libera vendita nelle farmacie sotto forma di sciroppo alcoolico per curare asma, tosse ed infiammazioni alle vie aeree superiori. In alcuni paesi se ne preparavano unguenti e creme contro le infiammazioni muscolari e le artriti mentre quasi ovunque se ne mangiavano le sementi, dal forte potere nutrizionale (ricchi in proteine ed acidi grassi omega-3 ed omega-6) e vaso-protettivo.

Negli scorsi mesi sempre più persone mi hanno scritto cercando informazioni sulla cannabis terapeutica, affascinati dal continuo dibattito sui media. Da un giorno all'altro quelle piantine dalle foglie a sette punte, fumate in spinelli da noi amanti di Bob Marley, son tornate in auge per il loro potenziale farmacologico. Ebbene si, basta ricordare il ruolo della canapa nelle farmacopee di tutto il mondo prima della War On Drugs per rendersi conto di quanto poco ludica e più terapeutica sia la nostra amata pianta. Fino a cento anni fa era di libera vendita nelle farmacie sotto forma di sciroppo alcoolico per curare asma, tosse ed infiammazioni alle vie aeree superiori. In alcuni paesi se ne preparavano unguenti e creme contro le infiammazioni muscolari e le artriti mentre quasi ovunque se ne mangiavano le sementi, dal forte potere nutrizionale (ricchi in proteine ed acidi grassi omega-3 ed omega-6) e vaso-protettivo.

L'incredulità regna sovrana quando racconto un poco quali malattie potrebbe aiutare a curare: quando dico cancro o sclerosi multipla mi sento un porre la medesima domanda "ma com'è possibile che nessun dottore raccomandi come aiuto la cannabis, in questi casi?". Un mio amico medico di base lamenta la scarsità di studi in merito e l'ostracismo a cui verrebbe subito se proponesse tra i suoi colleghi la cannabis. Ancora è vista come il demonio, ma a poco a poco riusciremo a farla riaccettare in società. A supporto della mia previsione vi sono le pubblicazioni sugli effetti dei vari cannabinoidi sulle cellule tumorali (induzione all'apoptosi, ad esempio) o gli effetti conclamati di neuroprotezione indispensabili nei casi di malattie neurodegenerative. Senza voler sostituire il medico, perché il parere del dottore è raccomandato più dell'automedicamento, possiamo però dilettarci anche noi nella produzione casalinga di estrazioni dalle nostre piante di cannabis e provare a creare unguenti o tinture per svariate malattie. Una estrazione di cannabinoidi ricca in CBD (che è miorilassante, provoca il rilassamento delle fibre muscolari) può divenire una crema contro dolori muscolari, stiramenti, strappi, e via dicendo. Invece una estrazione ricca in THC sarà utile contro l'insonnia e il nervosismo, senza dimenticare l'effetto antinfiammatorio espletato dai cannabinoidi sui tessuti infiammati. Anche se solamente ci fossimo stufati di fumare potremmo dilettarci in una estrazione o in una tintura per avvertire l'effetto senza i danni che porta con sé la combustione. Quel che si deve ricordare è la differenza tra una estrazione ai fini terapeutici, quindi che andrà nelle mani di una persona inferma, e una estrazione cosiddetta ludica, creata per diletto e nulla più. Una qualsiasi preparazione per una persona malata deve essere il più sterile possibile: non sarebbe carino portare infezioni ad una persona sotto chemioterapia, quindi col sistema immunitario debole. Il rischio sarebbe di togliergli la nausea da chemioterapici portandogli in cambio un brutto raffreddore. Anche nella preparazione dei biscotti magici bisogna prestare attenzione al tipo di estrazione utilizzata (se con solventi o solventless) e al grado di pulizia osservato affinché non ci si mangi un biscottino alla abamectina. Se la preparazione finale è per uso interno o per una persona inferma, bisognerà esser ligi nello scrivere ogni passo del procedimento effettuato e quando possibile far analizzare da un laboratorio il contenuto in principi attivi così da poter replicare. Ultimamente mi sono dilettato in una tintura preparata per aiutarmi a fumare meno. Per avere quindi un effetto psicoattivo ho dovuto decarbossilare i principi attivi presenti nell'erba, proprio come avviene immediatamente prima della combustione negli spinelli. Sostanzialmente di tratta di convertire il THC-A in THC per godere di un effetto molto simile a quello dei joint. In mente avevo ben chiaro cosa cercavo e per ottenerlo ho grindato dieci grammi di fiori e foglie resinose, li ho decarbossilati in forno su una teglia coperta da carta da forno antiaderente a 120 gradi centigradi per 25 minuti. Dopodiché in un barattolo di vetro ho messo il mio trito d'erba coperto da cento millilitri di brandy (qualsiasi liquore che abbia almeno 30 gradi di alcool funziona bene). In 48 ore esatte era pronta, ho proceduto quindi alla filtrazione con un filtro da caffè del supermercato e ho imbottigliato in boccette con un comodo contagocce. La decarbossilazione ha fatto sì che la tintura risulti psicoattiva: senza questo procedimento non avrebbe fatto effetto, o meglio, direi non avuto l'effetto desiderato. Dieci gocce sotto la lingua bruciano leggermente per via del contenuto alcoolico, meglio è se son diluite in un dito d'acqua. L'effetto si nota dopo cinque minuti nemmeno grazie al rapido assorbimento delle mucose. Il bello è che questo non è che uno degli utilizzi terapeutici: ve ne sono un'infinità, di cui moltissimi ancora da scoprire. Autore: CBG
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