Fumare i propri fiori

Soft Secrets
17 Aug 2016

Fino a pochi mesi fa ero dell'idea di fumare in purezza i miei fiori, senza mischiare le varietà e sempre rigorosamente con pochissimo tabacco. D'altronde era forte il desiderio di conoscere esattamente il sapore originale degli strain da me coltivati, senza il tabacco o altre erbe a confonderne il sapore. Ultimamente però, complici i consigli di un buon amico e le recenti innovazioni nel campo della cannabis, ho cambiato un po’ le mie preferenze. Premetto che sono un fumatore di canne e non di strumenti tipo bong, lotti o pipe, metto poco tabacco per non contaminare eccessivamente il sapore delle canne e soprattutto, consumo prodotti di alta qualità. 


Se anticamente al massimo mi concedevo qualche carciofo (il cannone a forma di carciofo con un lungo filtro di cartone tipo biglietto delle ferrovie arrotolato) o un baffo (due canne inserite perpendicolarmente opposte sul medesimo bocchino) con gli amici, ora ho scoperto il piacere dei mix. Non si arrabbino i più esperti e i puristi, non sono impazzito, semplicemente voglio condividere questo nuovo fenomeno con chi già conosce i sapori delle famiglie di varietà e ogni tanto cerca un effetto un po’ più forte del solito cannone.

Ho specificato "con chi conosce già i sapori delle famiglie di varietà", perché ovviamente ai principianti consiglio di fumare in purezza e farsi il palato, conoscendo la cannabis nella sua integrità. I moonrock dagli Stati Uniti d'America altro non sono che infiorescenze compatte bagnate nel BHO e ricoperte, o meglio impanate, di hashish in polvere. Sì, effettivamente i moonrock statunitensi sono una trovata piuttosto grezza. Noi europei abbiamo buon gusto e ci facciamo ispirare: ecco che nascono i mischioni e le verticali. Vedendo questi prodotti venduti oltreoceano, dove la cannabis vive la sua riscoperta, abbiamo deciso di provare anche Einstein e Afro.

Io ho optato per qualcosa di un po’ più ragionato. Probabilmente i moonrock vanno consumati interamente, in un bong o in un blunt, all’americana: noi ci abbiamo provato e i risultati non sono stati granché: alla fine abbiamo sporcato ovunque e non si è ottenuto nulla meglio di una gran canna con erba e fumo. Sicuramente i moonrock fanno scena, ma sono decisamente scomodi da gestire. I miei amici mi hanno assistito sino all'ultimo (compresa la fumata che è stata dura), aiutandomi nell'impastare i differenti prodotti. Il risultato ci è piaciuto, ma noi da sempre fumiamo le mariachi, o primavera, o camouflage o che dir si voglia. I mescoloni erba e fumo non sono nuovi da questo lato dell'oceano. Quindi ci è venuta voglia di creare un prodotto che fosse fumabile nelle grandi occasioni, ma che non fosse come le moonrock, bensì più efficace che scenico.

I jelly sono una buona mescola di ice-o-lator e olio o BHO e anche mescolare erba e ice-o-lator rende molto. A seguito di esperimenti, anche il BHO mescolato all'erba tritata può esser consumato in striscioline messe all'interno del cannone, meglio se sempre con poco tabacco, perché tanto il mix brucia bene come un incenso. Eravamo nel bel mezzo della fattanza, quando uno di noi ha suggerito di utilizzare il rosin per i nostri mix. Quale idea più geniale di questa? Ecco a cosa serve il rosin a noi fumatori di canne che non usiamo pipe o dabberini: le verticali... Incredibile quello che ha detto.

Sì, avete capito bene, cannemix gigantesche, totalmente monostrain, per esempio di Cheese, con all'interno una canna di ice-o-lator 45 e 73 micron di Cheese, avvolta in una sfoglia di rosin di Cheese. Il sapore, inutile rimarcarlo, risulta intensissimo, l'aroma nell'aria è quasi fastidioso e l'effetto è micidiale. Il rosin è un metodo di estrazione dalla cannabis che si avvale di una piastra riscaldata per ottenere in meno di un minuto un prodotto equiparabile al BHO, con il vantaggio di non aver utilizzato un solvente, in quanto è solvent-free! Il rosin si ottiene con una piastra per capelli impostata sui 140 gradi e della carta da forno: si forma una pallina di erba o trim ben pressata, poi si inserisce tra due strati di carta da forno nella piastra e si schiaccia con tutta la forza in corpo, mantenendo in pressione (con la piastra accesa a 140 gradi centigradi) fino a un minuto.

Si estrae la cannabis pressata e cambiando carta da forno si ripete l'operazione sino a tre volte. Su ogni foglio di carta si troverà un’impronta a caldo delle resine contenute nel campione. YouTube lo spiega molto meglio con un video, di quanto possa fare io in duecento parole, in quanto ci sono numerosi video sulla rosin tech. Il tempo di pressatura e la temperatura sono correlati alla pressione, perciò ecco spiegato come qua a Barcellona, al We Flower Club, abbiano un rosin tanto buono: utilizzano una pressa da 15 tonnellate a 65 gradi centigradi e con una temperatura così bassa, ottengono l'integrità dei sapori nell'estrazione. In America hanno i moonrock e noi qua in Europa ci dilettiamo con le più raffinate verticali. D'altronde, posto che vai usanze che trovi!

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