I figli della disinformazione

Soft Secrets
02 Jun 2016

650.000 studenti italiani fanno abitualmente uso di sostanze stupefacenti, tra questi, ben 320.000 hanno usato eroina nell'ultimo anno.


650.000 studenti italiani fanno abitualmente uso di sostanze stupefacenti, tra questi, ben 320.000 hanno usato eroina nell'ultimo anno. Questo il dato a dir poco inquietante che è emerso dall'ultimo studio ESPAD Italia dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (IFC-CNR) che ha coinvolto 30.000 studenti tra i 15 e i 19 anni ed è stato condotto dalla sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari del CNR. La cifra tonda risultata dalla ricerca è chiaramente una proiezione ma in questo caso forse fin troppo ottimistica, se si tiene conto che il dato demografico per questa fascia d'età è di poco più di 3 milioni e che gli adolescenti non sono certo propensi a confessarsi su un questionario distribuito a scuola. Quella di ESPAD è comunque una ricerca che viene aggiornata annualmente e che ha ottime basi statistiche, ma se lo scorso anno era l'avanzata dei “painkillers” a preoccupare, il dato inconfutabile del 2015 è che i teenager che hanno fumato, sniffato o si sono iniettati il derivato dell'oppio sono in costante aumento, soprattutto tra i quindicenni, che vedono il dato raddoppiarsi rispetto al 2014. In un quadro che vede sempre più italiani consumare abitualmente hashish e marijuana – sono oltre tre milioni i consumatori sotto i 35 anni –, la cocaina è in leggera diminuzione ma usata comunque da 430.000 persone, in calo anche gli stimolanti con 155.000 consumatori e gli allucinogeni con 120.000. Ma se alcuni stupefacenti registrano finalmente una flessione nei consumi, il dato che più preoccupa riguarda di certo il ritorno prepotente dell'eroina. «Tra i quindicenni l'eroina risulta essere la droga più popolare dopo la cannabis: il 2% dei maschi 15enni, circa 5.000 ragazzi, ha dichiarato di averne consumato almeno una volta nel mese precedente all'indagine. Ulteriore allarme viene dal fatto che 3.000 15enni se la sono iniettata. Dimentichi, inconsapevoli visti la mancanza di informazione in questi decenni, dei rischi, di una generazione di tossicodipendenti decimata dall'Aids». Così ha spiegato a Repubblica la dottoressa Sabrina Molinaro che ha condotto la ricerca nell'istituto pisano. Insomma, sempre più eroina ma anche sempre più policonsumatori: tra i maschi quindicenni, 2 su 3 hanno consumato anche eroina, cocaina, allucinogeni e/o stimolanti negli ultimi 12 mesi, mentre 3 su 4 hanno fatto uso di cannabis. E tra loro si segnala il maggior impiego di nuove sostanze sintetiche: il 62%, infatti, ha usato Spice, la cosiddetta cannabis sintetica, e il 57% painkillers, farmaci antidolorifici per sballare. Tra i 15 e i 19 anni, poco meno del 3%, cioè circa 80.000 studenti (3,2% maschi contro il 2,5% delle studentesse), ha fatto uso almeno una volta nella vita di painkillers. In aumento anche l'uso di smart drugs, le droghe cosiddette furbe perché al limite tra legalità ed illegalità, facilmente reperibili sul web sotto forma di prodotti naturali, come gli sciroppi all'oppio. Poco più di 50.000 studenti le hanno utilizzate di recente (circa il 2%), percentuale comunque raddoppiata rispetto ai dati del 2010. Dimentichi, inconsapevoli, disinformati: questo il risultato di un decennio di Fini-Giovanardi e della strenua equiparazione tra droghe leggere e pesanti. I teenagers di oggi, nativi del nuovo millennio, si avvicinano al mondo delle sostanze stupefacenti già alle scuole medie, approcciandosi per lo più alla cannabis ma sempre più spesso alle droghe sintetiche come Extasy o MDMA. E lo fanno alla cieca, senza aver mai visto una conferenza seria sugli stupefacenti o averne discusso tra le mura di casa. Ne abbiamo parlato lo scorso anno, sul numero 2 di Soft Secrets, intervistando proprio un gruppo di adolescenti: grazie al loro racconto, abbiamo avuto conferma di quanta diffidenza ci sia verso chi pretende di spiegare ai ragazzi il vasto e complicato “mondo della droga”. Demonizzata, politicizzata, decontestualizzata: così è stata vista la cannabis con il filtro degli “educatori”. E il risultato, com'è ovvio, è che l'autoformazione e l'esperienza degli amici sono viste come uniche vie per scoprire quello che in fondo rimane ancora un tabù tremendamente appetibile. Non è certo questa la sede per criticare la curiosità dei ragazzi ma il problema che qui ci preme sottolineare è la totale inconsapevolezza dei giovanissimi riguardo ad una sostanza come l'eroina. Quelli che oggi hanno 15 o 16 anni non possono ricordare le migliaia di overdose o i casi di AIDS che l'eroina ha causato 20, 30 o 40 anni fa. Se nessuno prova nemmeno ad accennarglielo – a casa, come a scuola, come alla tv –, questi ragazzi continueranno giustamente a sperimentare, senza però avere la minima idea di cosa stiano consumando. Per questo è fondamentale dare agli adolescenti gli strumenti necessari: fino ad oggi la funzione di informazione e divulgazione nelle scuole è stata delegata alle associazioni (fin troppo spesso cattoliche), con risultati evidentemente disastrosi. Molto più spesso sono stati i centri sociali a sopperire all'imperdonabile mancanza delle istituzioni che però, come accadde per il Livello 57 di Bologna, invece che ringraziare hanno ben pensato di sgomberare o addirittura estinguere. Se alle istituzioni la retorica antiproibizionista non bastasse, che almeno provino ad ascoltare la verità dei numeri: ancora nel 2015 quasi uno studente italiano su due ha fatto uso di eroina. È evidente che chi ancora si ostina a difendere le politiche proibizioniste non ha la benché minima visione d'insieme del problema. Un problema che presto potrebbe tornare ad essere una piaga, un problema che è stato liquidato sempre troppo facilmente grazie allo stigma sociale ma il cui oblio forzoso è chiaramente un atto criminale.
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