Cannabis medica: finalmente un corso per i medici!

Exitable
02 Jul 2015

Sappiamo tutti che la distribuzione di cannabis per chi la usa a livello medico, per come è realmente organizzata nel nostro paese, rappresenta una vergogna almeno finché continueremo a definirci democratici e finché ci ostineremo a credere nel diritto alla salute, un diritto a prescindere da tutto, un valore in sé, qualcosa che dovrebbero sempre garantire al meglio delle possibilità esistenti. Invece tutto il contrario: costi enormi, tempi lunghi, mancanza di stock e soprattutto una grande e strabiliante assente: la classe medica italiana. Sull’utilizzo di cannabis a fini terapeutici pende infatti da sempre una spada di Damocle che riesce a far tramontare tutti i sogni riformisti dei politici anche più sensibili all’argomento. Che già son pochi.

Perché abbiamo un bel dire e un bel fare a delegare ai militari la produzione asettica di un farmaco che per le evidenze scientifiche e aneddotiche ha delle potenzialità ri-vo-lu-zio-na-rie, questi esperti dell’esercito potranno anche coltivare l’erba dei miracoli, la più buona e la migliore come terapia, ma senza l’alleanza dei dottori non andiamo da nessuna parte: i numeri sono tragicomici, dal 2006 al 2012 ogni anno sono soltanto 50 le persone che hanno seguito la strada ufficiale e importato cannabis dall’Olanda. Che numeri sono? I numeri di un farmaco che è possibile ottenere ma il quale consumo nessuno vuole favorire, nessuno crede nella sua utilità, a parte i pazienti ovviamente, e nessuno fa quel che è più semplice per renderlo di dominio comune al pari degli antistaminici, dell’aspirina o degli sciroppi per la tosse. Bisogna formare i medici! Altro che produrre cannabis! Produciamo cannabis perché poi non venga comunque prescritta? Ma che senso ha?

Qualcuno dei tecnici della salute però deve aver fatto questa riflessione tanto banale quanto geniale: che tipo di offerta formativa esiste per un medico che vuole saperne di più su questo farmaco? Sino a poco tempo fa praticamente nulla, a meno che il medico in questione non fosse colto dal sacro furore della curiosità intellettuale individuale...campacavallo....che l’erba crescerà anche, ma nessuno me la prescrive...povero cavallo...

E allora oggi è il momento di dare una bella notizia a tutti i medici, giovani e meno, che non hanno mai ricevuto adeguate informazioni di pratica clinica e del contesto legislativo che regola l’accesso al farmaco. Una bella notizia perché chi di loro volesse finalmente seguire un corso di aggiornamento adesso lo può fare al sito: cannabiserbamedica.it

Nella pagina introduttiva del suddetto sito, fra le altre cose, possiamo leggere: “Alle porte dell’avvio del processo di produzione dei farmaci a base di cannabis da parte dell’Azienda Sanitaria Firenze, il Centro di Riferimento Regionale di Fitoterapia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi (Firenze), diretto dal dott. Fabio Firenzuoli, propone un percorso di avvicinamento culturale e una nuova geometria di interrogativi sul tema”. Ben venga quindi l’avvicinamento culturale (fondamentale) e sopratutto la geometria di interrogativi. Parlate di questo corso ai vostri medici, fategli sapere che è possibile finalmente ricevere informazioni dai loro colleghi, anche perché, purtroppo, la voce di un paziente che soffre, molto spesso, non basta a fare nascere nessuna geometria di domande ai loro dottori.

Nello specifico, il corso si dipanerà su due binari: quello dell’introduzione della cannabis nel Sistema Salute (cannabis e cannabinoidi: farmacologia e tossicologie e preparazione galenica di prodotti a base di cannabis) e quello del quadro clinico e normativo del Sistema regionale e nazionale. Tante volte per cambiare le cose bisogna partire da passi piccoli, che però rivestono un’importanza strategica indiscussa, se considerati nell’ottica della vittoria finale. Questo è un piccolo ma importante passo nell’ottica ovviamente di mobilitare tutte le risorse necessarie affinché nel giro già del prossimo anno accademico si possa inserire strutturalmente all’interno delle Università di medicina un corso sulla cannabis applicata in medicina.

Nel corso del tempo abbiamo visto come altri paesi regolano l’accesso a questo farmaco e ci siamo chiariti le idee sulla maniera migliore per inquadrarne l’utilizzo: da un lato bisogna che i militari entrino in breve tempo in produzione di pieno regime (vedremo come andrà il primo raccolto) e dall’altro bisogna urgentemente depenalizzare la condotta di chi coltiva per la propria salute e per sopperire ad uno stato di fatto che lo condanna a restare senza farmaco o a rivolgersi al mercato nero. Chi autocoltiva ha fatto una scelta etica e questo va riconosciuto.

Prese queste due decisioni, una classe medica che ha imparato come dosare e come prescrivere il farmaco andrà a completare un quadro che fino a pochi anni fa era insperato. Ce lo auspichiamo davvero. Al centralino del corso sulla cannabis la gentile segretaria mi racconta che il corso è cominciato a settembre 2014 e durerà sino ad agosto 2015. Fino ad oggi ci sono stati 74 iscritti che Soft Secrets ringrazia con grande stima, adesso sta a voi nostri amati lettori spargere il seme: chiedete ai vostri medici di famiglia di chiamare e partecipare, chiedete loro di parlare di questo corso presso l’ordine dei medici regionale. Cerchiamo di sfruttare al massimo questa opportunità perché se è vero che una mela al giorno toglie il medico di torno un corso all’anno toglie il medico da fare danno!

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