BHO: un high differente

Exitable
22 Jun 2015

Guida pratica (e sicura) all'estrazione con gas liquido


Guida pratica (e sicura) all'estrazione con gas liquido

Temuto anche dai fumatori più esperti, il BHO, acronimo di Butane Honey Oil, è un estratto di marijuana altamente concentrato che può superare facilmente il 50% di THC. Il nome deriva dal suo aspetto, denso e traslucido come il miele, e dalla tecnica di estrazione, che prevede l'utilizzo del gas butano. L’estrazione del BHO è un processo molto pericoloso, essendo il gas infiammabile, esplosivo e ricco di sostanze nocive; tuttavia con le giuste precauzioni risulta molto vantaggioso e poco dispendioso.

Premetto che il gas butano ha una temperatura di ebollizione inferiore a 0°C: la sua bassissima temperatura favorisce il distacco dei tricomi ghiandolari dalle infiorescenze di marijuana. Il gas viene spruzzato all'interno di un apposito tubo contenente marijuana sminuzzata; quando il gas satura il tubo, che a questo punto è congelato, la resina si distacca dalle parti vegetali sciogliendosi nel gas allo stato liquido, che la trasporta via.

Vediamo gli strumenti di cui abbiamo bisogno: un tubo di vetro o acciaio, specifico per estrazioni BHO, reperibile nella maggior parte dei growshop; due bombolette di gas butano, mi riferisco a quello per ricaricare gli accendini, consiglio la marca Colibrì che è un gas a basso contenuto di residui; un filtro di carta per caffettiere oppure un setaccio di 45-120 micron; una fascetta stringi tubo; una teglia in pirex; una lama tipo gratta vetri; una teglia grande da forno che possa contenere la pirofila in pirex; un punteruolo di acciaio; alcuni fogli di carta forno. Infine, l'ingrediente principale: circa 20 grammi di marijuana secca; vanno bene anche resti e foglie, purché siano ricche di resina. Ovviamente, la qualità della marijuana utilizzata influisce sulla resa del prodotto finale.
La prima regola da seguire scrupolosamente è lavorare all'aria aperta.

Sistemiamo l'occorrente sopra un tavolo e assicuriamoci che sia tutto ben pulito. Tritiamo la marijuana ma facendo molta attenzione a non farla diventare polvere. Riempiamo il tubo di vetro con l'ingrediente principale appena sminuzzato, controlliamo che la marijuana all'interno non sia eccessivamente pressata e che non ci siano camere d'aria. È importante che il trim all'interno sia pressato al punto giusto perché non deve ostruire il passaggio del gas. Chiudiamo il tubo con il filtro di carta fissandolo al collo con la fascetta stringi tubo. Ora riempiamo la teglia da forno con acqua calda per circa 2 cm e posizioniamo al centro la pirofila in pirex. Con un guanto o con un panno di cotone, teniamo stretto il tubo e puntiamolo con il filtro rivolto verso il basso a qualche centimetro dalla teglia in pirex.

Inseriamo l'ugello della bomboletta nel forellino presente dall'altro capo del tubo e incominciamo a spruzzare il gas con getto continuo. Inizialmente, il butano continuerà ad uscire dal filtro sotto forma di gas ma dopo qualche secondo, quando il tubo si sarà saturato, il gas liquido incomincerà a colare dal filtro nella pirofila. Facciamo attenzione nel maneggiare il tubo, che, completamente congelato, potrebbe procuraci un ustione. Durante questa operazione, consiglio di utilizzare un ventilatore per cambiare l'aria intorno alla postazione di lavoro. Svuotiamo completamente le due bombolette all'interno del tubo per assicurarci di estrarre fino all'ultima goccia di resina. Il gas liquido concentrato nella pirofila incomincerà a bollire a contatto con l'aria, e l'acqua calda contenuta nella teglia accelererà questo processo.

Lasciamo riposare l'estrazione per circa venti minuti, in modo che evapori via quanto più gas possibile; se necessario, sostituire l'acqua contenuta nella teglia grande con altra acqua più calda ma non troppo bollente perché intaccherebbe il profilo terpenico dell'estratto facendogli perdere aroma e gusto. Il modo più efficace per liberare la nostra estrazione dal gas residuo è quello di utilizzare una pompa del sottovuoto, che però è un oggetto molto dispendioso usato più che altro dai grossi produttori. Esistono comunque metodi più casalinghi, come quello chiamato “processo dei cicli termici”. Questo sistema prevede l'espansione o contrazione di una sostanza sottoposta a temperature differenti, cioè a forti variazioni di caldo e freddo, favorendo così la fuoriuscita del gas.

Sistemiamo la pirofila con dentro l'estrazione all'interno di un freezer e lasciamola congelare per un paio di ore. Successivamente, riempiamo di nuovo la teglia da forno con acqua abbastanza calda e posizioniamo nel mezzo la pirofila. Dopo qualche secondo, l'estrazione congelata inizierà a sciogliersi. Aiutandoci con il punteruolo, mescoliamola e buchiamo tutte le bolle per liberarla dal gas residuo. Quando il contenuto della pirofila bollirà sempre meno, conserviamo l’estrazione nuovamente in freezer. Ripetiamo questa operazione per almeno cinque o sei volte, assicurandoci sempre dell'assenza di bolle, fino a quando il contenuto della pirofila diventerà una massa solida.

A questo punto, con la lama gratta vetri raschiamo dal fondo della pirofila in pirex il prezioso BHO e riponiamolo sulla carta forno che ha una superficie antiaderente. Essendo una massa poco gestibile, consiglio di conservarlo in freezer. Utilizzando fiori di buona qualità, come nel nostro esperimento, è possibile raggiungere una resa del 20%, cioè da 20gr di marijuana ottenere 2gr di preziosissimo BHO.

Il modo più efficace per assaporare la nostra estrazione è quello di utilizzare una specifica pipa in boro-silicato oppure un accessorio, un chiodo di vetro o titanio, che si può applicare nella maggior parte dei bong di vetro. In alternativa, possiamo anche tingere i nostri joint con un poco di BHO, ma raccomando di non eccedere con il dosaggio anche se vi considerate degli esperti!

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