Critical 2.0

Exitable
14 Jun 2015

Una varietà autofiorente di elevata qualità


Una varietà autofiorente di elevata qualità

La Critical Auto è uno dei fiori all’occhiello di Dinafem per l’eccellente qualità della sua genetica e l’ampio successo riscosso fra i consumatori. Essendo una delle prime varietà autofiorenti ad essere state lanciate sul mercato, ha costituito la base per l’introduzione dell’autofioritura in altre varietà tardive, come la Cheese Auto o la Window Auto.

Dopo varie stagioni di successo della Critical 1.0, gli ingegneri della Dinafem si sono dedicati al miglioramento della sua genetica.

La base segreta

Per la prima volta e in esclusiva, Soft Secrets ha potuto visitare il luogo segreto di Dinafem dove viene prodotta la Critical Auto. Nella nostra missione, abbiamo trascorso varie ore in montagna e attraversare un confine per salvaguardare l’integrità e la sicurezza di questa enclave.

All’arrivo al sito produttivo, nulla suggeriva di cosa si trattasse. È stato solo quando una porta sul retro ci ha condotto in un luogo segreto che abbiamo scoperto varie stanze di coltura dedicate alla creazione e alla selezione della Critical 2.0, come anche alcune tende per la germinazione e la crescita precoce.

Un segno distintivo di questo luogo è la sua funzionalità. Le piante ricevono tutto ciò di cui hanno bisogno, senza le tipiche attenzioni ai dettagli delle colture più moderne. Il substrato di coltura selezionato è il guscio di noce di cocco innaffiato con fertilizzante idroponico in due parti.

Lo spazio indoor è progettato per ospitare grandi vasi quadrati del tipo normalmente utilizzato con substrati terrosi. La soluzione è piuttosto semplice: i vasi sono riempiti con substrato di noce di cocco solo sul fondo, mentre lo spazio rimanente è lasciato vuoto. I fertilizzanti sono miscelati con acqua in grossi serbatoi, usati come serbatoi di fertilizzante e pompati da qui alle linee d’irrigazione posizionate sopra i vasi e i nutrienti vengono distribuiti come pianificato. Dei grandi ventilatori sono equipaggiati con filtri al carbonio per rimuovere l’aria viziata dalla stanza e ci sono anche vari ventilatori a pavimento e montati a parete per eliminare l’aria indoor. Il sistema è collegato a un Intelligent Crop Controller, un dispositivo speciale che controlla temperatura, umidità e irrigazione. Un sistema semplice ma efficace.

Una questione di statistica

Il risultato finale può essere ottenuto solo con molta perseveranza e coraggio, seguendo un lungo processo in cui si scartano alcune piante in varie fasi. La statistica mostra come ci sia solo un modo per ottenere varietà autofiorenti di qualità, ossia lavorare con grandi quantità di piante per aumentare le probabilità di ottenere alcune piante eccezionali da utilizzare come base genetica.

I vasi delle piante sono irrigati mediante le linee poste al di sopra

Da una linea di prima generazione, oltre 1.000 piante possono germinare normalmente, un terzo delle quali viene eliminato se mostra segni di malformazione o debolezza nelle prime settimane di vita. La selezione continua durante la crescita e la prima parte della fioritura scartando le piante visibilmente problematiche, fra cui quelle con crescita tardiva o quelle che non rispecchiano il fenotipo ricercato. Delle 500 piante rimanenti, la metà viene rimossa una volta manifestato il genere. Circa 250 femmine saranno lasciate dopo la prima selezione. Altri motivi per scartare immediatamente le piante sono i segni visibili di ermafroditismo o intersessualità, poiché il pool genetico dovrebbe escludere le piante ermafrodite. Di conseguenza, generazione dopo generazione, la persistenza e l’abilità del coltivatore nel selezionare le piante porterà i suoi frutti con la stabilizzazione di tutte le caratteristiche ricercate.

8 generazioni di piante

Dr Kush in una della stanze di coltura per le piante autofiorenti

Questo progetto è iniziato agli albori delle piante autofiorenti con l’inbreeding della Roadrunner – la prima linea autofiorente di Dinafem – con il famoso clone di Critical Bilbo. Solo una piccola percentuale delle piante autofiorenti è stata ottenuta da questa varietà su cui è stato fatto inbreeding. Queste piante sono state a loro volta incrociate con le altre per creare la seconda generazione.

La seconda generazione è stata impollinata e le migliori femmine sono state selezionate su base comparativa. A questo punto, le caratteristiche autofiorenti sono state più evidenti e le migliori piante autofiorenti sono state selezionate per ottenere i semi della terza generazione. Nel selezionare la terza generazione, è stata fatta attenzione nello scegliere le caratteristiche desiderate. In questa fase, il 75% delle piante era autofiorente, percentuale che è salita al 99% nella quarta generazione. Fra queste, le migliori piante sono state selezionate per essere a loro volta utilizzate per impollinarne altre e creare quindi il primo batch di semi di Critical Auto 1.0 da lanciare sul mercato, che sono stati ampiamente apprezzati dai consumatori.

La commercializzazione di questa varietà è stata una grande opportunità per il team Dinafem. Ciononostante, non hanno riposato sugli allori. Al contrario! Hanno ricominciato il processo dall’inizio. Il primo incrocio che hanno fatto è stato fra una Critical 1.0 e il clone d’elite di Critical Bilbo per creare la quinta generazione, quasi completamente priva di caratteristiche autofiorenti. Questa pianta è stata poi selezionata e incrociata per ottenere la seconda generazione, dove le piante autofiorenti sono aumentate al 25% del totale. La settima generazione presentava già una maggioranza di piante autofiorenti, ossia il 75%, che è passato poi al 99% nell’ottava generazione, utilizzata per avere il primo batch di semi di Critical 2.0 da lanciare sul mercato.

Conclusioni

Come dice uno dei creatori di questa nuova linea: “Inizialmente queste piante non erano altro che origano, non sarei stato mai tentato di fumarle. La Critical 1.0 ha già dimostrato di essere una pianta migliore. Vedo ora le cime crescere e sono così belle che ho davvero foglia di farmi una canna con queste. I fiori sono grandi e molto resinosi e il loro aspetto è piuttosto simile a quello della Critical originale”.

Infatti, la caratteristica che emerge in questa varietà è la grande somiglianza, nell’aspetto e nel sapore, alla Critical originale, con cui condivide varie caratteristiche che vanno dalle grandi cime che fanno germinare il doppio dei rami, allo scarso fogliame, simile alla Sativa, con foglie composte da foglioline allungate e strette. I fiori sono grandi e molto appiccicosi, con un sapore dolce percepibile addirittura dalle piante. L’effetto è forte e piuttosto fisico, ma in un certo qual modo equilibrato. Vi rilasserà senza stordirvi completamente.

Nonostante la somiglianza al fenotipo originale di Critical Bilbo, le prime piante di Critical 2.0 a essere coltivate, raccolte e degustate sono state una grande sorpresa, con il loro sapore incredibile ed estremamente dolce e le note terrose. Un’altra caratteristica ereditata è il sapore incredibile al palato che persiste vari minuti, lasciando una sensazione piuttosto appiccicosa in bocca, come quando si succhia una caramella. Per la prima volta, una varietà autofiorente vanta il merito di presentare un chiaro sapore di Critical. Le tipiche caratteristiche della Critical possono essere percepite persino in anticipo nella fragranza, ma vengono apprezzate appieno nel fantastico sapore, ben al di sopra della Critical Auto 1.0, il che fa quasi scomparire dalla vergogna le varietà autofiorenti precoci.

Per i coltivatori esperti di piante autofiorenti, i progressi raggiunti dalla prima Roadrunner all’attuale Critical 2.0 sembrano incredibili per i costanti miglioramenti raggiunti negli anni. La vita dei coltivatori è diventata più facile. Tutto ciò che dovete fare è acquistare una confezione di Critical 2.0 e lasciarsi sorprendere dalla sua eccellente qualità!

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