Un libro fantastico sul ritorno della canapa

Exitable
26 Aug 2014

L'autore americano Doug Fine, noto per il brillante "Too High To Fail", ha scritto un nuovo libro sulla nostra pianta preferita. Hemp Bound, pubblicato in aprile, tratta la canapa come materia prima. Non solo per la creazione di abiti, carta, cosmetici e altri prodotti che da secoli si realizzano con questa pianta, ma anche per le bioplastiche e i biocarburanti. Un grande libro, con l'umorismo, lo slancio e la competenza caratteristici dell'opera di questo piacevole autore.


L'autore americano Doug Fine, noto per il brillante "Too High To Fail", ha scritto un nuovo libro sulla nostra pianta preferita. Hemp Bound, pubblicato in aprile, tratta la canapa come materia prima. Non solo per la creazione di abiti, carta, cosmetici e altri prodotti che da secoli si realizzano con questa pianta, ma anche per le bioplastiche e i biocarburanti. Un grande libro, con l'umorismo, lo slancio e la competenza caratteristici dell'opera di questo piacevole autore.

L'autore americano Doug Fine, noto per il brillante "Too High To Fail", ha scritto un nuovo libro sulla nostra pianta preferita. Hemp Bound, pubblicato in aprile, tratta la canapa come materia prima. Non solo per la creazione di abiti, carta, cosmetici e altri prodotti che da secoli si realizzano con questa pianta, ma anche per le bioplastiche e i biocarburanti. Un grande libro, con l'umorismo, lo slancio e la competenza caratteristici dell'opera di questo piacevole autore.

Lo scorso anno, il Belgian Mambo Social Club e la VOC (associazione olandese per l'abolizione della proibizione della cannabis) hanno portato Doug Fine in Europa per un giro di conferenze, tra gli altri al Canna Fest a Praga, alla London University, al Cannabis College di Amsterdam e al Mambo Social Club di Hasselt. Il messaggio di Fine era chiaro: la guerra alle droghe è finita e la valanga verde è inarrestabile. A quel punto aveva già trascorso del tempo lavorando al sequel di Too High To Fail e mi aveva anticipato che questo libro avrebbe riguardato unicamente la cannabis non fumabile, ossia la canapa. Una delle piante di più antica coltivazione della nostra storia. 

La canapa industriale è sul punto di fare il proprio ritorno con proporzioni difficili da comprendere: è questo il messaggio centrale di Hemp Bound. Sulla prima pagina, Doug scrive:

"La coltivazione della canapa negli Stati Uniti è sul punto di diventare legale (e subito dopo assumerà proporzioni enormi). È cominciato tutto quando ero a circa metà della stesura di questo libro. Non sono abituato a vincere battaglie sociali importanti e di enorme portata. È sorprendentemente semplice. E ha un impatto diretto sulla mia vita. Per fare un esempio, il giorno che la canapa diventerà legale, penso che avvierò la coltivazione di quattro acri, così il mio tesoro non sarà più costretta a importare dalla Cina il tessuto che utilizza per realizzare le magliette che indosso durante le interviste sul valore economico della canapa.

Il 2013 è stato l’anno della svolta. Di fatto, l'anno scorso è stato il più importante nella relazione che dura già da 8000 anni tra l’uomo e la canapa, “da quando il primo cacciatore del Paleolitico con una vescica sul piede scoprì che la fibra della canapa poteva permettergli di fare sandali più robusti di quelli indossati da chiunque altro”. Lo stato del Kentucky ha legalizzato la coltivazione della canapa industriale, come il Colorado, lo stato che ha anche legalizzato la cannabis da fumare. A oggi, dieci stati degli USA hanno in qualche misura legalizzato la canapa. E il Congresso degli Stati Uniti sta lavorando a un emendamento che consenta a tutti gli stati di legalizzare la canapa senza autorizzazione federale.

In Canada, il settore della canapa ha già un fatturato di mezzo miliardo di dollari l’anno. Il governo canadese si era già mosso in un’altra direzione a metà degli anni ’90, con le sovvenzioni per la ricerca delle varietà di canapa più adatte alle diverse regioni del Canada. Quindi gli Stati Uniti devono recuperare un bel po’ di ritardo. Ma gli sviluppi si stanno verificando rapidamente e Fine li ha seguiti in modo brillante. La sua ricerca approfondita e il suo stile di scrittura coinvolgente tradiscono il background di giornalista. La lunghezza del libro gli dà l’opportunità di raccontare una storia molto più personale insieme a fatti sorprendenti. Questa combinazione in passato ha dato vita al divertente “Farewell my Subaru”, in cui racconta la propria metamorfosi da tipico ragazzo della città di New York ad allevatore di capre in una fattoria a energia solare del New Mexico. Il libro è stato pubblicato nel 2009 e ha rappresentato la svolta di Doug come autore di saggistica.

Lo scorso anno, durante il Too High To Fail Tour e durante la visita alle Nazioni Unite a Vienna su invito di Encoding, ho conosciuto Doug e scoperto che è un incrocio tra un cowboy americano ottimista e un intellettuale europeo dalla coscienza ambientale. Con il cappello da cowboy, ma senza la voce troppo alta di molti dei suoi connazionali. Doug ha un raffinato senso dell’umorismo e un’antipatia per il cinismo. Non è certo un adepto della cannabis di quelli duri e puri, ma piuttosto una persona che ha compreso molto più in fretta dei suoi colleghi che stava arrivando una rivoluzione: la fine della guerra alle droghe, “la peggiore politica statunitense dai tempi della schiavitù”, e il ritorno della cannabis come farmaco, stimolante e materia prima. Fino a poco fa questo ritorno era impensabile, scrive Fine. Il Congresso si faceva beffe della legislazione pro-canapa: "per tre quarti di secolo, l’intera vita di mio padre, la verità è stata irrilevante, fino allo scorso giugno. La canapa è fuggita ancora dalla nostra memoria genetica".

Hemp Bound ci mostra a un ritmo vorticoso come la canapa può cambiare e cambierà le nostre vite. Tra i titoli dei capitoli: “Grow Your Next House (or Factory or High-Rise or School)” (Coltiva la tua prossima casa – o fabbrica o condominio o scuola), “Heck, Grow Your Whole Tractor Out of Hemp” (Diamine, fai il tuo trattore interamente con la canapa), “Fill 'Er up with Hemp” (Fai il pieno di canapa), “Don't Just Legalize It - Subsidize It” (Non solo legalizzarla, ma sovvenzionarla). Doug ha realizzato gran parte delle sue ricerche e delle sue interviste negli Stati Uniti, ma ha passato del tempo nei Paesi Bassi a novembre dello scorso anno per visitare la HempFlax a Oude Pekela. Io e Michel Degens del Mambo Social Club lo abbiamo accompagnato nel lontano Nord. È stato un giorno memorabile, che riceve nel libro un’attenzione particolare. 

Hemp Bound è un must per chiunque desideri sapere di più sulla storia e in particolare sul futuro della canapa. Un tesoro di informazioni, che probabilmente vedrete nei mass media solo tra qualche anno. Nelle parole della leggenda del country e attivista per la canapa Willie Nelson: "Hemp Bound ci racconta, con dettagli e umorismo, come possiamo raggiungere la Terra promessa sostenibile. Doug ha creato un modello per il futuro dell’America". 

Doug Fine
Hemp Bound: Dispatches from the front lines of the next agricultural revolution
Chelsea Green Publishing Co
192 pagine, 13,49 €

Ordina online:
http://dougfine.com/books/hemp-bound/

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