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20 Jun 2014

Il Ministero sbaglia incredibilmente la pubblicazione della normativa sugli stupefacenti


Il Ministero sbaglia incredibilmente la pubblicazione della normativa sugli stupefacenti

Come l'Aduc ha denunciato in questo articolo dell'avv. Carlo Alberto Zaina, uno dei maggiori esperti giuridici della materia, il Ministero della Giustizia ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale un testo errato dell'art. 73 della normativa sugli stupefacenti, ignorando la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato alcune parti della cosiddetta Fini-Giovanardi.

La questione è stata denunciata anche sul quotidiano Il Manifesto da Giulio Manfredi (Radicali Italiani), cui il Ministero stamani risponde. Ebbene, invece di porvi rimedio, il Ministero difende la pubblicazione di un testo sbagliato e dichiarato incostituzionale affermando quanto segue: è vero, avete sicuramente ragione sulla sentenza della Corte Costituzionale, ma "il dubbio non può in nessun modo essere risolto dalle Gazzette Ufficiali".

Ma di quale dubbio parla il Ministero? Forse dubita che vi sia stata la sentenza n. 32/2014 della Corte Costituzionale? O forse dubita che una volta pubblicata in Gazzetta Ufficiale, quella sentenza è efficace e le norme dichiarate incostituzionali spariscono dall'ordinamento giuridico?

Nessuno chiede alle Gazzette Ufficiali di risolvere alcun dubbio, trattandosi di pubblicazioni incapaci di pensare, ma al Ministero della Giustizia sì, eccome! Specialmente se non c'è alcun dubbio sulla norma vigente, ben diversa da quella emanata e pubblicata dal Ministero lo scorso 20 maggio 2014.

L'art. 73 del Testo Unico sugli stupefacenti, articolo importantissimo perché indica le condotte penali e relative sanzioni, è costituito dal testo della Jervolino-Vassalli sul quale si innestano i nuovi comma 5 e 5 bis del recente d.l. Lorenzin.

Ogni modifica effettuata nel 2006 dalla legge Fini-Giovanardi è stata espunta dalla Corte Costituzionale. Su questo non possono esserci dubbi, almeno per chi ha una qualche minima nozione di diritto. Per un approfondimento, si rimanda a quanto già scritto dall'avv. Zaina.

Ribadiamo con la massima forza e urgenza: il Ministero rimedi! Infatti ad oggi, in Gazzetta Ufficiale, sul sito del Dipartimento antidroghe, e su molte banche dati giuridiche utilizzate da avvocati e magistrati, viene riportato un testo errato e dichiarato incostituzionale. Con il concreto rischio di processi celebrati in base ad una norma non più vigente quale la legge Fini-Giovanardi.

 

 

 

Fonte: ADUC (comunicato di Pietro Yates Moretti)

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