Cannabis. Il dibattito non solo in Italia

Exitable
27 May 2014

Le dichiarazioni del sindaco di Roma si sommano alle iniziative per la liberalizzazione


Le dichiarazioni del sindaco di Roma si sommano alle iniziative per la liberalizzazione

Anche il sindaco di Roma Ignazio Marino dichiara di essere favorevole alla liberalizzazione della cannabis

 

Pochi giorni dopo l'entrata in vigore della nuova tabellazione sugli stupefacenti e le sostanze psicotrope, in Italia il dibattito sul superamento definitivo della legge Fini-Giovanardi tiene ancora saldamente banco.

In particolare la questione ad essere più dibattuta è il ripristino della differenza tra droghe leggere e droghe pesanti, avvenuta grazie al decreto-legge 20 marzo 2014 n. 36, tramutato in legge lo scorso 16 maggio.

Tra le dichiarazioni più interessanti segnaliamo quelle del sindaco di Roma Ignazio Marino il quale, intervenendo all'ottava conferenza annuale dell'International Society for the Study of Drug Policy, ha affermato di essere favorevole alla liberalizzazione della cannabis, per uso curativo o personale. Marino parla da medico, dicendo di essere sulla stessa lunghezza d'onda di tanti scienziati ed esperti che non credono alla teoria "dei buchi del cervello" e che sono convinti che le politiche proibizioniste non abbiano portato nessun risultato nella prevenzione all'uso di droghe.


Il sindaco di Roma è solo l'ultimo di una lunga serie di sindaci e politici statunitensi, sudamericani ed europei che stanno fortemente premendo per la definitiva liberalizzazione della cannabis, considerata l'unico strumento reale per depotenziare le narcomafie e per contrastare il dilagare delle tossicodipendenze[1]. Nella sola Olanda, alcuni mesi fa, 35 sindaci hanno esplicitamente fatto richiesta al governo di poter legalizzare le piantagioni di cannabis.

Da contraltare alle dichiarazioni di Marino ci sono le solite esternazioni di Giovanardi, che questa volta riguardano il fatto di voler dirottare, attraverso una legge, i consumatori abituali di cannabis verso le comunità di recupero per tossicodipendenti. Il problema è che le posizioni dell'ex ministro non rappresentano affatto un'anomalia all'interno del panorama politico nazionale. La senatrice del Pd Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Sanità del Senato, ha immediatamente frenato sulle proposte avanzate da Marino, invocando un'attenta riflessione politica collettiva dopo la nuova legge. Lo stesso Ministro della Salute Lorenzin si è mostrata più volte tentata da Giovanardi, soprattutto sul fatto di trovare una nuova collocazione dirigenziale all'ex capo del Dipartimento per le politiche Antidroga Giovanni Serpelloni, destituito lo scorso 9 aprile.

Nel frattempo da Londra arrivano ulteriori conferme rispetto al fallimento del modello proibizionista. Un rapporto della London School of Economic, che vede la firma di cinque economisti premi Nobel e di importanti personaggi politici tra cui il vice Primo Ministro britannico Nick Clegg, il ministro degli Esteri guatemalteco Luis Fernando Carrera Castro e l'ex presidente polacco Aleksander Kwasniewski, invoca un ripensamento complessivo delle politiche antidroga a livello internazionale. In particolare viene messa al bando la cosiddetta "guerra alla droga", basata su politiche proibizioniste e sulla carcerazione di massa. Questo tipo di strategie vengono considerate antieconomiche ed inefficaci sia per quel che riguarda la riduzione dei consumi e la difesa della salute sia per la lotta alla criminalità organizzata.

Per quel che riguarda le droghe leggere nel rapporto si fa riferimento ad un aumento vertiginoso, che si è avuto negli ultimi anni in tutto il mondo, di marijuana con percentuali di ThC superiori al 16%. Al di là del fatto che si possa o meno considerarla tecnicamente ogm, è innegabile che sia in atto un tentativo di manipolare la cannabis e renderla sempre più funzionale alle esigenze di mercato del narco-capitalismo. Per questa ragione è necessario liberare questa pianta dal suo essere merce e ridarle la dignità di sostanza naturale, in grado di essere autoprodotta ed utilizzata in tantissimi modi E' soprattutto di centrale importanza inserire la cannabis nei cicli di agricoltura biologica e biodinamica, che rappresentano oggi l'alternativa reale allo sfruttamento della terra, agli ogm ed all'agro-industria.

 

 

Fonte: GlobalProject (di Antonio Pio Lancellotti)

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