Decreto legge sugli stupefacenti

Exitable
18 Mar 2014

Resta la distinzione tra droghe leggere e pesanti, si interviene sugli stupefacenti a livello amministrativo


Resta la distinzione tra droghe leggere e pesanti, si interviene sugli stupefacenti a livello amministrativo

Un decreto legge sui farmaci off-label (fuori indicazione) permette l'utilizzo di prodotti eventualmente meno onerosi ma di provata sicurezza. La norma a pochi giorni dallo scandalo Roche-Novartis. Nello stesso dl si interviene sugli stupefacenti a livello amministrativo e non penale.

Ripristinate le tabelle sulle sostanze stupefacenti, dopo la bocciatura da parte della Consulta della legge Fini-Giovanardi. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin specifica però che sulla parte penale "ci sarà un'ulteriore riflessione".

Il nuovo decreto legge sugli stupefacenti infatti "interviene sugli aspetti amministrativi e non penali", ha ribadito dopo il Consiglio dei ministri. Sono state in pratica ripristinate le tabelle con le sostanze considerate stupefacenti, di fatto cancellate dalla sentenza della Corte Costituzionale sulla legge Fini-Giovanardi, cancellazione che aveva "creato un vuoto normativo" secondo il ministro. Col decreto sulle droghe resta intatta la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, che la legge Fini-Giovanardi aveva eliminato e la sentenza della Consulta ha di fatto ripristinato: una delle tabelle è specifica per la cannabis e i suoi derivati. Lorenzin ha ricordato che 500 nuove droghe erano uscite da queste tabelle. Per gli altri aspetti non sanitari e non urgenti, essendo un tema "estremamente delicato e politicamente sensibile", è stato deciso - ha spiegato il ministro - di riservare un "approfondimento, rinviando sia al Parlamento che al lavoro inteministeriale".

Ok norme per farmaci meno onerosi ma sicuri
Il decreto legge è in gran parte sui farmaci. Lorenzin ha spiegato che in presenza di farmaci off-label (fuori indicazione) in altri Paesi, l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) "abbia il potere di iniziare d'ufficio una sperimentazione clinica sul farmaco, finanziandola con i propri fondi". Nel caso l'azienda titolare di brevetto non dia il consenso a ciò, il diniego verrà reso pubblico da Aifa. Tale norma, ha sottolineato Lorenzin, "è rispettosa del principio della sicurezza" per i pazienti, ma anche del "diritto dei brevetti". La norma, inoltre, permettendo l'utilizzo di farmaci eventualmente meno onerosi ma di cui si è provata la sicurezza, "garantisce al contempo effetti positivi in termini di risparmio per il Sistema sanitario nazionale".

Indagati a Roma vertici Roche-Novartis
La norma richiama un caso venuto alla luce qualche giorno fa che riguarda Roche e Novartis, le due multinazionali del farmaco sono state multate dall'Antitrust perché sospettate di aver fatto cartello affinché solo un prodotto, il Lucentis, molto costoso, venisse utilizzato al posto di uno meno caro, l'Avastin, per la cura della vista. La procura di Roma ha formulato i reati di associazione per delinquere, aggiotaggio, disastro doloso, corruzione e truffa ai danni di enti pubblici nei confronti dei dirigenti e amministratori delle multinazionali. Si tratta degli stessi reati perseguiti da tempo dalla procura di Torino che si sta occupando di fatti analoghi. Si profila, dunque, un conflitto di competenza tra i due uffici giudiziari. I magistrati di Roma (il procuratore aggiunto Nello Rossi e il pm Stefano Pesci) chiederanno presto a quelli del capoluogo piemontese la trasmissione degli atti, come prevede l'articolo 54 bis del codice di procedura penale. Se la risposta dei pm torinesi dovesse essere negativa, scatterebbe il contrasto.

 

Fonte: Rainews

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