Cannabis Cup 2012

Soft Secrets
27 Nov 2012

La 25° edizione della Cannabis Cup all'indomani dei referendum americani


La 25° edizione della Cannabis Cup all'indomani dei referendum americani

Si è svolto ad Amsterdam il più importante appuntamento dedicato alla droga leggera. Dove coltivatori diretti ed estimatori appassionati si sono riuniti per discutere sullo stato dell'arte della marijuana ma soprattutto per degustare e votare il prodotto migliore.

La cultura olandese della cannabis ed i "coffeeshop", le caffetterie dei Paesi Bassi dove dal 1976 è tollerata la vendita di piccoli quantitativi di marijuana ed hashish, sono da qualche tempo oggetto di attenzioni particolari da parte delle autorità: ha fatto il giro del mondo, il dibattito sulla stretta al turismo dello spinello mentre la caccia alle migliaia di serre clandestine, una volta ignorate dalla polizia, è oggi cronaca quotidiana.

Nonostante i venti di guerra alla droga leggera, si è svolta ad Amsterdam l'edizione annuale della Cannabis Cup, la più importante manifestazione al mondo dedicata agli estimatori della marijuana, giunta quest'anno alla venticinquesima edizione: organizzata dalla rivista americana High Times si tratta di una vera e propria fiera 'in esilio', fuggita negli anni '80 dalla 'guerra alla droga' dell'amministrazione Reagan. Da allora, coltivatori ed appassionati, provenienti da ogni angolo del globo, si danno appuntamento nella Mecca della cultura della canna per visitare lo spazio fiera, partecipare al fitto calendario di eventi e votare l'erba e l'hashish migliori.

Anche qui, però, il mutato clima politico si è fatto sentire: lo scorso anno, per la prima volta, una retata della polizia ha chiuso in anticipo la manifestazione. Il motivo? Gli assaggi offerti ai giudici di gara. La legge olandese tollera la vendita di un massimo di 5 grammi a persona ma solo presso i coffeshop, i grandi assenti: "Quest'anno abbiamo scelto un profilo basso per non offrire pretesti alle autorità" dice Franco, italiano, manager della catena Greenhouse e nome noto nell'industria della canapa. "Se l'atteggiamento del governo olandese non dovesse mutare, con la rivoluzione in corso negli Stati Uniti, l'industria della cannabis e la stessa Cannabis Cup, potrebbero presto tornare a casa".

Se i Paesi Bassi hanno, solo di recente, scoperto il proibizionismo, gli Stati Uniti potrebbero, dopo 60 anni, essere ad un passo dal consegnarlo alla storia: "La legislazione del Colorado è la prima al mondo a consentire l'uso ricreativo di mariuana", racconta a margine di un'affollata conferenza, MasonTvert, vicepresidente del comitato artefice della vittoria referendaria dello scorso 6 novembre. E se Obama decidesse comunque di applicare la normativa federale proibizionista? "Solo un procedimento per mariuana su 10 è di competenza federale, prosegue Tvert. La vittoria è stata schiacciante ed a Washington non potranno non tenerne conto. La polizia di Denver, si è già espressa, annunciando che in seguito al risultato del referendum, non potrà più collaborare ad alcuna indagine dell'FBI che riguardi la mariuana."

Se gli americani festeggiano e invitano tutti negli States, gli olandesi si accontentano di un sospiro di sollievo: il nuovo governo, ha rotto gli indugi, formalizzando, solo pochi giorni prima della fiera, il ritiro della misura del pass anti-turista: "Abbiamo svolto un lungo lavoro di lobbying all'Aja " dice Arjan, fondatore del Greenhouse "salvando Amsterdam da una sciagura economica che l'avrebbe privata di un terzo dei turisti e avrebbe sancito il ritorno dello spaccio in strada".

 

Fonte: espresso.repubblica.it

 

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