Le bugie hanno le gambe corte. Quelle di Serpelloni

Soft Secrets
05 Apr 2012

Continua la campagna di disinformazione anticannabis. Dal rosso al Verde secondo Garattini


Chi ha fumato cannabis può vedere il semaforo rosso di un altro colore?

Fonte: Notiziario ADUC 04/04/2012

Questa frase attribuita a Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri è l'emblema della disinformazione a tutti i costi, anche quando è controproducente come in questo caso.

Garattini si era già distinto per alcune sue affermazioni sulla cannabis, ed in particolare sulla 'non provata efficacia della cannabis nella cura di alcune patologie invalidanti, le sue posizioni in merito sono già conosciute, ma la frase che gli viene attribuita qui, risalta nel marasma, tra le affermazioni senza dubbio più bizzarre fatte ultimamente.

Come si può credere a questa sciocchezza? 
Come si può pretendere di fare 'informazione' descrivendo 'fenomeni' che nessuno ha mai accusato, come vedere il semaforo rosso di un altro colore?

Abbiamo estrapolato questa 'perla', dal sito  http://www.assuefatti.it/, un nuovo sito per la presentazione del libro appena uscito dal titolo appunto "Assuefatti".

Il libro viene presentato come: “un’inchiesta a tutto tondo – scritta a quattro mani dalle giornaliste Sara Casassa e Antonella Fiori – tra le più accurate mai pubblicate in Italia, sull’uso di sostanze stupefacenti ...un libro e un sito (www.assuefatti.it) di Antonella Fiori e Sara Casassa per rompere il silenzio su quanto il consumo di droga pervada la nostra società, con testimonianze e interviste a vip, esperti e poliziotti. Senza schemi ideologici.”

Il libro non lo abbiamo ancora letto, forse lo faremo, ma non crediamo che si possa trovare qualche argomentazione interessante viste le premesse della sua presentazione. La frase 'senza schemi ideologici' vorrebbe promettere un analisi in qualche modo 'realistica', ma così non è.
Noi abbiamo tratto qualche estratto da alcuni punti in articoli del sito in questione, il primo articolo che ci è saltato all'occhio è “assuefatti alla disinformazione” e mai nessun titolo è stato più azzeccato di questo, nonostante l'intenzione delle autrici fosse chiaramente all'opposto.

http://www.assuefatti.it/assuefatti-alla-disinformazione/


“In Assuefatti si mostra che certi luoghi comuni sono chiacchiere smentite dai fatti di cronaca e da dati scientifici verificati in tutto il mondo. In realtà farsi una canna non è come bere un bicchiere di vino. Gli esperti chiariscono che l’alcol è pericoloso perché tra l’altro attenua i riflessi, ma si smaltisce più velocemente. Mentre la cannabis contiene un principio attivo, il Thc, che legandosi ai recettori cerebrali interferisce con i processi cognitivi. Quindi un autista fumatore di marijuana non sarà più prudente perché guida più piano. Lo dimostrano centinaia di incidenti mortali causati da persone positive al test della cannabis, come il caso dell’automobilista che un anno e mezzo fa ha ucciso otto ciclisti in Calabria. “Chi ha fumato cannabis può vedere il semaforo rosso di un! altro colore” spiega Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri.”

Si inizia con la solita frase, “dati scientifici verificati in tutto il mondo”, oramai utilizzata ogni qualvolta non si hanno argomenti validi e concreti da discutere, in perfetta sintonia con le 'evidenze scientifiche' di Serpelloni (Capo del Dipartimento Politiche Antidroga) e dell'ex sottosegretario Giovanardi.

La cosa farebbe anche sorridere se in ballo non venisse tirato l'esempio degli incidenti stradali.

E’ una cosa nota a chiunque, anche ai non 'esperti', che se si parla di sostanze la più pericolosa alla guida è senza ombra di dubbio proprio l'alcol, questo non lo nasconde nessuno neanche il Ministero della Salute, né quello dei Trasporti, né alcun medico o scienziato di comprovata competenza. Interessante poi notare che l'unico caso contrabbandato a dimostrare la loro tesi, in sede processuale è stato dimostrato il contrario, e cioè che il soggetto non si trovava sotto effetto di cannabis al momento dell'incidente.

Ma, a quanto dicono, mentre l'alcol si smaltisce anche se 'attenua' i riflessi, il principio attivo della Cannabis rimarrebbe (per l'eternità?) perchè interferirebbe con i processi cognitivi, e quindi, avvalorando la tesi di Serpelloni, sarebbe meglio togliere la patente a chi fuma cannabis, proprio perchè il danno causato è 'irrimediabile' e sarebbe pericolosissima per la guida anche a distanza di mesi dal consumo.

Un altra frase interessante detta da Fabrizio Schifano (consulente del governo britannico), sempre nello stesso articolo , è quella in cui si vuole creare confusione tra le smart drug e la cannabis e non si capisce se per ignoranza o per malafede programmata.

"Le sostanze che circolano oggi non hanno niente di naturale. Le droghe sono 'furbe': a partire dai semi vengono modificate per offrire al consumatore prodotti sempre più allettanti ed efficaci. In uno spinello ci sono una cinquantina di composti e il principio attivo è diventato 5/7 volte più potente di 20 anni fa"

Le droghe furbe (smart drug) sono sostanze di diversa estrazione e provenienza, tra queste sostanze vi sono anche dei cannabinoidi sintetici (ora illegali ed inserite in tabella 1), che sono stati ritrovati in 'erbe' vendute come profumatori ambientali negli smart shop. I cannabinoidi sintetici provengono per la maggior parte da scarti di laboratorio, dove appunto si studiano queste 'sostanze'.

Se si è assistito ad una escalation della diffusione di questa pseudo-cannabis sintetica le motivazioni vanno ricercate nel proibizionismo, che vietando la cannabis naturale ed autoprodotta hanno fatto in modo che il mercato venisse invaso da sostanze che non erano al momento inserite nelle tabelle delle sostanze proibite, e quindi legali, che venivano vendute appunto come surrogati della cannabis. La cannabis con le 'droghe furbe' non c'entra nulla e infatti il termine è stato coniato proprio per quelle sostanze che avrebbero superato la barriera proibizionista con “l'astuzia”.

Sicuramente un ottima presentazione (a nostro avviso completamente negativa) per un sito ed un libro che dovrebbero svelare i 'retroscena' del consumo di droga nel nostro Paese, droga che come oramai avviene sistematicamente “fa il pari con Cannabis”.

Ma ora che sappiamo che la ! cannabis può far vedere di un diverso colore il semaforo rosso (daltonismo cannabico?), mi raccomando ragazzi, se il semaforo si illumina nel faro più in alto dei 3, dovete fermarvi, se è quello in mezzo fatte attenzione, se è quello in basso, beh quello è verde come la Canapa... potete andare!

Davide Corda - ASCIA 

 

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