Per la fine del proibizionismo il 12 dicembre a Roma

Soft Secrets
05 Dec 2011

Verso la fine del mondo proibizionista il 12 dicembre a Roma


Verso la fine del mondo proibizionista il 12 dicembre a Roma

VERSO LA 55° CONFERENZA INTERNAZIONALE O.N.U. SULLE DROGHE IN MARZO:

 

VIENNA 2012, LA FINE DEL MONDO….. PROIBIZIONISTA.

 

 

Sono passati nove anni da quando andammo in tantissime/i dall’Italia e dal resto dell’Europa e del mondo a Vienna nell’Aprile 2003 in occasione della 40° conferenza internazionale O.N.U. sulle droghe.

Dal nostro paese fu l’allora Movimento di Massa Antiproibizionista (MDMA) assieme a una rete internazionale di oltre 160 associazioni e ONG organizzate da ENCOD (European N.G.O. Concil on Drug) a dare vita ai quattro giorni di Meeting Internazionale Antiproibizionista dal 10 al 13 aprile al Campus dell’università di Vienna con una street parade che l’ultimo giorno attraversò la città giungendo fino al palazzo dei congressi cingendolo in un festoso e colorato assedio

Furono fatti volare decine e decine di palloncini con i semi di quelle piante ( Papavero, Erythroxylon Coca e Cannabis) che i potenti della terra, protetti in quel palazzo, sequestrano all’umanità in tutto o quasi il pianeta con il proibizionismo, per affidarne la produzione, l’importazione e la distribuzione alle narcomafie in regime di totale monopolio esentasse.

In quell’ occasione fu esposta per la prima volta “UPPERGROUND” collettiva d’arte antiprò, inventando con un’azione situazionista uno spazio espositivo inesistente sui gradini del palazzo,

come inesistente era la possibilità di essere ascoltati da chi all’interno di quelle mura decideva le politiche mondiali proibizioniste senza neanche lontanamente ipotizzare di interpellare i consumatori.

In quei giorni l’ipocrita ideologia proibizionista era al suo massimo splendore, senza crepe e senza nessun ragionevole dubbio riempiva i programmi elettorali delle destre non solo nostrane.

Mentre noi accerchiavamo il palazzo l’allora ministro degli esteri Gianfranco Fini era lì protetto da fantascientifici robocoop per annunciare l’intenzione di varare l’infame legge che tre anni dopo verrà fatta passare a fine legislatura nel decreto urgente per le olimpiadi di Torino, la 49/06 e che unirà il suo nome a quello del diversamente intelligente Giovanardi.

Quando contrastavamo dal basso l’approvazione della Fini/Giovanardi eravamo consapevoli che comunque sarebbe passata nonostante le decine di migliaia che riempivano le piazze antiprò, ciò che ci ripetevamo era che stavamo gettando le basi per poterla un giorno cancellare, ci preparavamo alla resistenza prevedendo che una volta in vigore, sarebbero stati gli stessi effetti della famigerata legge a crearne gli anticorpi, a stimolarne il dissenso, a produrre consapevolezza diffusa e un giorno, ancora maggior partecipazione, dato che sarebbero state e infatti sono, migliaia le persone colpite.

Il vento sta cambiando anche all’ONU e forse anche negli USA dove inventarono il proibizionismo sulla Cannabis nel 1937, perfino loro sono stanchi di spendere miliardi nell’armare e addestrare eserciti che poi saltano il fosso a Tiquana per passare al narcotraffico che li paga meglio. In molte/i abbiamo firmato tempo fà la petizione di avaaz senza troppe illusioni ( http://www.avaaz.org/it/end_the_war_on_drugs/?cl=1086177113&v=9223 ), poi vari giornali e siti ci hanno raccontato il clamoroso cambiamento di strategia nel rapporto della Global Commission on Drug Policy riunitasi il 2 giugno a New York e anche “La Repubblica” non è stata da meno.
http://www.repubblica.it/esteri/2011/06/02/news/liberalizzazione_droga-17097826/?ref=HREC2-10 

Ovviamente è solo una mozione di intenti, le convenzioni internazionali sono immutate ma è il segnale di un vento diverso, ENCOD è già da tempo impegnata nell’organizzazione di Vienna 2012.

E’ il momento di riunire le forze per tentare di avanzare e Vienna 2012, dove ogni anno si riunisce l’ONU a marzo per discutere le politiche mondiali sulle droghe, è il luogo dove possiamo incidere. Dobbiamo partecipare numerosi ora che il palazzo scricchiola al suo interno, come già abbiamo fatto in passato quando però era molto più solido, portando a Vienna la specificità del caso Italiano con le persecuzioni che la 49/06 ha innescato.

Sono purtroppo migliaia i consumatori/trici arrestati/e con una pianta in giardino o due grammi di erba, certamente non spacciatori ma cittadini/e che anno tentato di auto produrre il proprio consumo senza finanziare le narcomafie, alcuni scontano pene insensate per poche piante, altri come Aldo Bianzino muoiono misteriosamente dopo poche ore nelle patrie galere, la prova evidente di una persecuzione.

Nel nostro paese grazie alla Fini/Giovanardi festival musicali Reggae come Rototoom sono stati costretti all’esilio in Spagna, la campagna “ma la musica non si ferma” è invece nata nel Salento dall’esasperazione per le continue perquisizioni con cani davanti alle Dance Holl Reggae, ci sono attività come “Semitalia” che hanno chiuso, sono stati arrestati e tre anni dopo assolti.

C’è il il caso dell'autista del bus che a Roma subì un incidente a causa di una macchina che non aveva rispettato il rosso al semaforo e nonostante la responsabilità dell'incidente fosse palesemente della controparte venne immediatamente licenziato a causa della positività alla cannabis nel narcotest a cui fu sottoposto, come previsto dalla attuale normativa.

C’è il caso del “LIVELLO 57” di Bologna: il teorema si è sciolto come neve al sole e gli attivisti ne sono usciti puliti ma il Livello non c’è più.

C’è poi il caso di Fabrizio Pellegrini, il paziente di Chieti autorizzato ad importare per fini terapeutici la Cannabis ( il BEDROCAM, infiorescenze femminili al 18% di THC) ma arrestato piu' e piu' volte per coltivazione, tanto che per la somma delle condanne rischia vent'anni e questo perche', non potendosi permettere di pagare gli otto euro giornalieri del costo della sua medicina, ha optato per l'autoproduzione, alla faccia del diritto alla salute previsto dalla costituzione.

Ci sono poi comitati di parenti e amici delle vittime delle cosiddette

Forze dell’Ordine” che con la 49/06 ottengono la possibilità di sequestrare liberi cittadini per compiere le loro bravate, come Aldo Bianzino, Federico Aldrovandi, Giuseppe Ales, Stefano Cucchi ,Giuseppe Uva e purtroppo altri, troppi per essere in un paese occidentale che si definisce civile e democratico e troppi per considerali solo casi isolati.

Ci sono state due riunioni sull’argomento, a fine giugno sul Monte Amiata e a fine ottobre a Pisa, dove una miriade di realtà e singole sensibilità come CANAPISA, ASCIA, MILLION MARIJUANA MARCH (Italia), LAB 57, P..I.C., Ass.Cult.TILT, csoa TDN, LEONCAVALLO, COMITATO VERITA’ per ALDO e altri/e hanno deciso di convergere su Vienna 2012.

Si inizia il 10 dicembre, giornata mondiale dei diritti umani, caratterizzandola nel nostro paese cercando di richiamare l’attenzione sui diritti umani violati dal proibizionismo, con iniziative in varie città: Roma, Pisa, Bologna, Perugia, Genova e Milano.

Si prosegue organizzando nei territori iniziative spettacolo finalizzate a finanziare il viaggio a Vienna del maggior numero possibile di attivisti/e, affittando pulman o carrozze ferroviarie.

Potrebbe essere l’inizio della fine del proibizionismo, non la fine del mondo nel 2012 ma la fine del mondo proibizionista, per noi dall’Italia è inoltre la conclusione di un ciclo, il ritornare nel luogo del delitto da altri commesso per esorcizzarlo.

 

 

VERSO VIENNA 2012.

 

 

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