Giovanardi versus Grillo

Soft Secrets
07 Jan 2011

Sembra una barzelletta ma non lo è. La notizia è ormai un po'datata ma vale la pena di segnalarla agli affezionatissimi lettori di Soft Secrets. A portarla di nuovo all'attenzione la newsletter dell'ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) che, riprendendo un comunicato stampa del Dipartimento per le Politiche Antidroga, racconta di come il celeberrimo comico genovese, demiurgo delle liste civiche Movimento a 5 Stelle, sia stato citato in giudizio per proselitismo e istigazione all'uso di droga.


Sembra una barzelletta ma non lo è. La notizia è ormai un po' datata ma vale la pena di segnalarla agli affezionatissimi lettori di Soft Secrets. A portarla di nuovo all'attenzione la newsletter dell'ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) che, riprendendo un comunicato stampa del Dipartimento per le Politiche Antidroga, racconta di come il celeberrimo comico genovese, demiurgo delle liste civiche Movimento a 5 Stelle, sia stato citato in giudizio per proselitismo e istigazione all'uso di droga.

Il Dipartimento, inutile contenitore di poltrone per berluscones trombati alle scorse elezioni, è un'emanazione della Presidenza del Consiglio e al suo vertice sta il professor Giovanni Serpelloni, un neuro-scienziato la cui onestà intellettuale e scientifica viene messa in dubbio dalle sue stesse affermazioni, come quella fatte lo scorso agosto sul Manifesto: “Le alterazioni del cervello sono uguali per tutte le droghe„. Com'è invece noto, il referente istituzionale del Dipartimento è il sottosegretario Carlo Maria Giovanardi.

Tornando alla notizia, Beppe Grillo è stato denunciato per aver fatto pubblicamente apologia di reato in uno dei video che settimanalmente propone ai lettori del suo blog: la rubrica si chiama 168 (UnoSeiOtto), il titolo è “Erba di casa mia„ ed il post è datato 18 agosto 2009. Ecco il testo.

 "Buon 168 -ha esordito Grillo- vi parlerò della droga! La droga! I drogati! Se usi la droga sei un drogato! Due dati: secondo il ministero della Giustizia, fino alla fine del 2008 in galera c'erano 58.127 detenuti. Adesso ce ne sono 63.771. Sono aumentati di circa 5.500 unità, l'unica cosa che aumenta in Italia sono i detenuti.

L'indulto ceppalonico ne aveva liberati ventimila, che sono rientrati quasi tutti. Ma l'indulto, lo sapete meglio di me, è servito non per togliere dalle carceri dei delinquenti ma per tenere quelli veri fuori. Il discorso è malposto, molto malposto: qui parlano di costruire nuove carceri, ma se Zanna Bianca Maroni dice che la criminalita' sta diminuendo che senso ha fare delle carceri nuove, se ci saranno meno criminali fra un po'? ".

E ancora: "Per fare tutto questo bisogna mettere mano alla legge Fini-Giovanardi, una legge indegna, indecorosa, come chi l'ha concepita. E' una cosa indegna equiparare la marijuana, la cannabis, la canapa cioè una piantina a una droga pesante, bisogna essere bacati di testa. La legge riempie le carceri ma anche i cimiteri: io ho scritto di quelle persone morte in carcere dopo essere state arrestate per una piantina, parlo del falegname di Perugia Aldo Bianzino e l'operaio Stefano Frapporti di Rovereto".
"La canapa -ha detto ancora Grillo- è una pianta, come si fa a incriminare una pianta?

Anche il Sassofrasso allora contiene il principio attivo dell'ecstasy, e' un albero, magari Giovanardi ne ha uno nel suo parco. Avrà un Sassofrasso, allora diamo sei anni, dieci anni di galera a uno che detiene un Sassofrasso che contiene il principio attivo dell'ecstasy? Siamo veramente fuori. Cosa bisogna fare? La Corte di Cassazione il 10 gennaio 2008 ha sancito che la coltivazione sul balcone di casa anche di una sola piantina è da considerarsi un reato perseguibile.

Ma perseguibile quanto? Quanto si può perseguire uno che si tiene una piantina sul balcone? Si può perseguire da sei a venti anni di carcere, dice la legge, con una multa che va da 26.000 a 260.000 euro nonché la sospensione del passaporto, patente di guida, porto d'armi, dovrà anche seguire un programma terapeutico e socio-riabilitativo a casa di Giovanardi. Ora lo capite: uno preferisce la pena di morte".

"Nel frattempo, mentre fanno queste leggi, anni di galera a uno che ha una piantina -ha proseguito Grillo- a Gioia Tauro scaricano centinaia di tonnellate di coca che impestano tutta l'Italia. Mentre danno da sei a dieci anni di carcere a uno con una piantina a Milano 150.000 habitué consumano cocaina tutti i giorni".

"Questa -ha concluso Beppe Grillo- è una legge ingiusta, antieuropea, ipocrita, mortale, antisindacale, antiintelligenza, discrezionale. Va riscritta, la detenzione di cannabis va depenalizzata: chi fuma uno spinello pagherà una multa, non puoi metterlo in galera come un delinquente abituale. Va fatto un indulto per toglierli tutti dal carcere e fare una legge speciale per mettere dentro i consumatori abituali di cocaina che sono in Parlamento, che conosciamo tutti".

Questi i punti salienti del discorso del comico genovese che, più che macchiarsi di proselitismo, riprende quello cha da anni i commentatori più realisti e noi di Soft Secrets andiamo dicendo: così com'è la legge sulle droghe è sbagliata, limitante nella libertà individuale ed assolutamente costosa in termini sociali ed economici.

Nulla di nuovo dunque, ma abbastanza per far scatenare le ire del sottosegretario Giovanardi che, appellandosi agli articoli 82, 83 e 84 della legge sulle droghe, ha deciso di denuciare il comico genovese alla Procura affinchè valuti se i contenuti del blog possano connotare estremi di reato, in quanto il suo intervento sarebbe stato, queste le parole testuali del documento del Dpa, "un inno alla cannabis".

“Grillo arriva a dire che è giusto sanzionare chi fa uso di cannabis ma è necessario farlo tramite pena pecuniaria„

Andando a leggere le parole di Grillo, si capisce benissimo che l'intento del post non è quello di fare apologia di reato anzi, ad un certo punto il ricciolo più famoso d'Italia arriva a dire che è giusto sanzionare chi fa uso di cannabis ma è necessario farlo tramite pena pecuniaria e non tramite la detenzione.

Grillo e i grillini non brillano certo per smodato laissez faire e, nonstante in questo paese alla rovescia le sue liste civiche a 5 stelle abbiano scippato non pochi voti all'ormai agonizzante sinistra italiana, tutto si può dire di loro fuorchè che siano degli sciamannati agitatori o apologeti di reati penali.

Ma da sempre Grillo e il suo stravisitato blog puntano sull'ecologia, sulle energie rinnovabili e su una condotta civica che sia prima di tutto fondata sul rispetto dell'ambiente - che poi di questi temi se ne sia appropriata recentemente la nuova destra di Futuro e Libertà è un altro paio di maniche - e vedono nell'utilizzo della canapa tessile una risposta efficace.

Nelle parole di Grillo non si riscontra poi l'antiproibizionismo militante (che magari si può incontrare nelle nostre verdissime pagine) ma solo la componente razionale e logica di quelli che vedono nella legge Fini-Giovanardi e in sentenze come quella della Cassazione del gennaio 2008 ( coltivare anche una sola piantina è reato penale), un insulto al buonsenso. Equiparare la cannabis alle droghe pesanti è di fatti un azzardo da più parti commentato negativamente, Grillo non fa altro che ripetere parole già dette da altri. Ma allora perchè questo accanimento?

Perchè citare in giudizio uno che dalla politica dei politicanti viene visto come un giullare populista e vanaglorioso? Perchè, piaccia o meno, Grillo è uno dei pochi opinion leader (nonchè quasi leader politico) presenti ad oggi nella nostra triste penisola e di conseguenza il suo blog Beppegrillo.it - che, stando ai dati è tra i primi 10 al mondo per numero di accessi - è un amplificatore temutissimo.

L'intervento di Giovanardi e del suo insulso dipartimento rimane quindi nell'alveo della politica e, sebbene nel comunicato si entri nel merito delle solite balle spaziali ( tipo: “il 95% degli eroinomani ha cominciato con gli spinelli„ o ancora “la cannabis produce effetti gravi e dannosi sul cervello degli adolescenti„) l'intento evidente di questa denuncia è quello di screditare Grillo in ambito istituzionale, appigliandosi a quella che dovrebbe essere una battaglia ideologica del blog e dei grillini ma che in realtà è stato un post come tanti altri che lo hanno preceduto e seguito.

Definire Beppe Grillo un antiproibizionista apologeta della marijuana è come dire che Moana Pozzi era vergine, solo Giovanardi pare non averlo capito.

 

 

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